Mai in prima persona by Laura Laurenzi

Mai in prima persona by Laura Laurenzi

autore:Laura Laurenzi [Laurenzi, Laura]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Solferino
pubblicato: 2022-01-20T23:00:00+00:00


Paul Getty, troppo ricco per sopravvivere

Me lo ricordo per via del suo sorriso mite e dello sguardo limpido. Un ragazzo abbandonato a se stesso ma, sull’onda del suo cognome, molto richiesto, invitato dappertutto. Cresce negli agi, viene rapito e mutilato. La sua vita cambia per sempre, mentre in Italia esplode e prospera una nuova attività criminale: l’industria dei rapimenti.

La città è Roma, centro storico.

Quella notte Paul Getty III, che si chiama come il padre e come il nonno, aveva bevuto ancora più del solito e forse si era fatto qualche canna di troppo. Lo si capisce da come cammina: sembra ubriaco, sbanda, barcolla. Ha trascorso la serata con persone speciali: chissà, oltre al profumo dei soldi, che cosa trova in lui la gente che conta, un adolescente come tanti altri, in teoria. In realtà un personaggio fuori scala.

Chissà che cosa cercano in quel ragazzetto lentigginoso di sedici anni, slavato e apparentemente insignificante, che vende collanine hippy fatte con le sue mani sulla scalinata di Trinità dei Monti, a piazza Navona, a Santa Maria in Trastevere.

È con Mick Jagger & friends e con sua moglie Bianca che Paul III ha trascorso la sua ultima serata di libertà, la serata del rapimento, e ha bevuto il bicchiere della staffa. Con loro e con quel bizzarro artista americano con la parrucca biondo platino, Andy Warhol. La serata al Three Tops è volata via in compagnia di un quarto personaggio, il regista polacco Roman Polanski, che ha appena girato in Italia, sulla costiera amalfitana, il film Che?

Schivo, imbranato, timido fino alla caricatura, Paul si diverte a trasgredire, a farsi espellere da sette scuole, una dopo l’altra, addirittura a posare nudo – minorenne – per la rivista erotica «Playmen», che lo ricompensa con mille dollari e che pubblicherà le foto in copertina un mese dopo il rapimento.

Ma Paul è soprattutto il nipote dell’uomo più ricco del mondo, il nipote del petroliere, il figlio del figlio del magnate il cui incommensurabile patrimonio eguaglia solo la sua leggendaria avarizia, se è vero che ha fatto installare nelle sue dimore telefoni a gettone riservati agli ospiti.

Sono le tre di notte del 10 luglio 1973. Paul, solo, attraversa con passo incerto piazza Farnese. Ed è proprio a piazza Farnese, più o meno dove dieci anni più tardi verrà rapita Emanuela Orlandi, che una macchina accosta, due uomini della ’ndrangheta, la mafia calabrese, scendono in corsa, balzano sul ragazzo, lo imbavagliano, lo stordiscono e lo caricano a bordo trascinandolo sui sampietrini, poi spariscono ingoiati dalla notte. Non un urlo, non un lamento, non un’invocazione d’aiuto. Solo lo scalpiccìo dei passi. A quell’ora nessuno ha visto, nessuno ha sentito.

Un lungo viaggio aspetta il giovane erede della Getty Oil: dalla piazza rinascimentale più bella di Roma fino alla prigione in una caverna dell’Aspromonte, cuore montuoso e feroce della Calabria. Paul Getty III tornerà a vedere la luce dopo oltre cinque mesi di prigionia, con un orecchio di meno, il terrore di morire dissanguato, e l’onta di una famiglia troppo ricca, troppo litigiosa e troppo anaffettiva e scombinata per gestire la situazione e farlo rapidamente tornare a casa.



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